Uveite diagnosi

 

uveite-diagnosi

Un’infiammazione all’occhio che può avere conseguenze gravi sino ad arrivare in rari casi anche alla cecità: questa è l’uveite, una malattia che si presenta in forma diverse e che può essere riconosciuta soltanto dopo esami approfonditi da parte di un oculista.

 

 

Come si presenta l’uveite

Sono quattro le forme di uveite conosciute in medicina. Quella più comune è l’irite, ossia un’infiammazione che colpisce l'iride e nella maggior parte dei casi deriva da malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide oppure la sarcoidosi. Può presentarsi improvvisamente e durare anche per settimane, mentre solo in rari casi diventa cronica anche se è necessario tenerla sotto controllo. A seguire troviamo la ciclite, infiammazione della parte centrale dell'occhio che può concentrarsi anche sul muscolo: anche in questo caso la malattia può svilupparsi improvvisamente e durare per diversi mesi.

La retinite colpisce invece la parte posteriore dell'occhio e può essere progressiva anche in tempi rapidi. Può essere causata da virus come l’herpes zoster o da altre infezioni batteriche come toxoplasmosi o sifilide. Infine la coroidite è un'infiammazione dello strato sottostante la retina, causata da infezioni come la tubercolosi.

 

 

La diagnosi dell’uveite

Sono diversi i passaggi che un buon oculista deve osservare prima di emettere una diagnosi di uveite. Si parte con l’anamnesi generale e quella oculistica che devono ricostruire tutta la vita clinica del paziente, eventuali precedenti o comunque sintomi che possono essere stati segnali dell’insorgere della malattia (come la fotofobia, la lacrimazione degli occhi, il calo della capacità visiva). In base ai tempi in cui si è manifestata la malattia, l’uveite può essere classificata come acuta se il primo episodio è stato di durata inferiore alle sei settimane oppure cronica (durata superiore ai sei mesi). Inoltre le uveiti sono definite anteriori quando viene colpito il segmento anteriore dell'occhio, ossia cornea, iride, corpi ciliari. Sono definite intermedie quando l'infiammazione colpisce la parte posteriore dei corpi ciliari e l'estrema periferia retinica e sono dette posteriori se l'infiammazione è localizzata nel segmento posteriore dell'occhio.

 

Gli esami per diagnosticare l’uveite

Qualora l’oculista ipotizzi che si tratti di uveite dovrà prescrivere esami ematologici, strumentali oculistici ma anche non oculistici e successivamente impostare una terapia. Gli esami più efficaci sono emocromo con formula, funzionalità epatica e renale, indici di infiammazione aspecifici e TPHA. Inoltre se l'ipotesi è infettiva dovranno essere richiesti gli anticorpi specifici serici e gli esami microbiologici, istologici oppure ancora la Polyimerase Chain Reaction su tessuti o liquidi prelevati dall'occhio affetto. Se invece l'ipotesi è immunitaria bisognerà richiedere esami ematologici e strumentali. Infine si possono prevedere altri esami strumentali di approfondimento come fluorangiografia retinica, angiografia retinica con verde indocianina, tomografia ottica a radiazione coerente, ecografia oculare.

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